Come è stato riconosciuto dagli archeologi, le rovine di Pietrabbondante – a breve distanza dall’attuale abitato – rappresentano la maggiore testimonianza del Sannio preromano. Sul Monte Saraceno sono visibili resti di fortificazioni sannitiche; più in basso, in località Calcatello, si estende l’area cultuale. Gli scavi vennero avviati prima della metà del secolo XIX e riportarono alla luce il tempio piccolo e il teatro, mentre solo nel secolo scorso è stato scavato il tempio grande.
L‘area sacra comprende il tempio piccolo e il complesso teatro-tempio grande, collegati da botteghe e ambienti di servizio. Materiali rinvenuti nel corso degli scavi archeologici documentano che il culto risale al V secolo a.C.: precedenti fasi edilizie sono state infatti accertate nel sito occupato dal tempio grande e dal teatro, con tracce di distruzioni da riferire al 217 a.C., quando il Sannio subì devastazioni ad opera degli eserciti cartaginesi.
Il tempio piccolo, del quale rimangono quasi tutto il podio e parte del fregio e del cornicione, risale alla prima metà del II sec. a.C., quel periodo di particolare fioritura dell’edilizia pubblica nel Sarnnio da collegare agli aiuti economici che ebbero i Sanniti Pentri in riparazione dei danni subiti per aver aiutato Roma nella guerra annibalica.
Il complesso teatro-tempio grande venne eretto tra la fine del II e gli inizi del I sec. a.C. (precedente è la costruzione del teatro, l’edificio meglio conservato, mentre il tempio venne innalzato poco prima del 91 a.C.).
La decadenza dell’area inizio dopo la fine della Guerra Sociale. Interessanti reperti venuti alla luce nel corso delle campagne di scavo sono esposti nell’Antiquarium.
Feste e Fiere
Il grande appuntamento dell’estate è la Rassegna teatrale che si svolge nello splendido scenario dell’area teatrale, nel sito archeologico; altra manifestazione estiva è l’Estemporanea di pittura. Fiere si tengono il 5 agosto e la prima domenica di ottobre in occasione della festa della Madonna del Rosario.
Cenni storici
Pietrabbondante, prossimo alla grande via armentizia, il tratturo Celano-Foggia, fu nell’antichità, tra il V e il II sec. a.C., un teatro di rilevante importanza.
Le strutture insediative individuate e riportate alla luce sono tipiche di una comunità non urbanizzata: sul Monte Saraceno esisteva un centro fortificato facente parte di quel sistema difensivo del Sannio intero che si sviluppò nel IV sec. a.C.; in località Troccola una necropoli ci ha restituito sepolture databili tra il V e i1 III sec. a.C.; nelle località Arco e Colle Vernone c’erano agglomerati di carattere vicano; in località Calcatello si estendeva un’area cultuale frequentata dal V sec. a.C. (tra il III e i1 II sec. a.C. fu la preminente del Sannio Pentro) e poi dal I sec. a.C. – con la scomparsa delle attività pubbliche e religiose successiva alla fine della Guerra Sociale e la distribuzione delle proprietà confiscate – divenuta di utilizzazione privata e tale rimasta sino al IV sec. d.C., quando non vi è più traccia di insediamento stabile.
Durante il periodo longobardo Pietrabbondante fece parte del Ducato di Benevento. Sotto i Normanni e gli Svevi apparteneva alla potente famiglia dei Borrello. Nel 1271 Carlo I d’Angiò lo concesse in feudo a Roberto de Cornay e in seguito, col matrimonio della figlia di questi, Maria, divenne dei Carafa; dopo essere stato di altri feudatari, nella seconda metà del XV secolo ne rientrò in possesso questa famiglia napoletana alla quale rimase sino al 1515, quando Bartolomeo, conte di Forlì, lo vendette al genero Alfonso de Raho.
Ultimi feudatari furono i d’Alessandro.
Provincia: IS
Abitanti: 960
Altezza s.l.m.: m 1027
Superficie kmq: 27
Distanza da Isernia: km 26
MUNICIPIO:
Via Municipio, 2 – 86085
Tel.: 0865.76130
Fax: 0865.769079